Su "l'isola di calore": il caso di Mestre

Comparazione termometrica tra valori stradali e di tetto in ambiente urbano. Breve saggio del microclima "caldo" associato all'inversione termica (notturna) invernale

Va premesso che nel contesto della città di Mestre in questo studio sono presi in esame i dati di una stazione meteo del centro storico (pressi di P.zza Ferretto, rete WeatherUnderground) e quelli di una seconda stazione di primissima periferia (inizio di Via Miranese) la cui prospicente sede stradale beneficia della presenza di alberature e di seppur limitati spazi aperti/verdi (vedere mappa). Di seguito ci riferiremo alle due stazioni rispettivamente con gli aggettivi centrale e periferica.

A titolo di legenda dei grafici riportati sotto va detto poi che il fenomeno in oggetto si verifica quando la linea degli scarti tra valori min  (in blu) e quella degli scarti tra valori Max (in rosso) delle due stazioni superano all'incirca il valore positivo di 0,5°C avvicinandosi all'area del grafico con fondo di colore arancione. Questo come si può notare vale segnatamente per la linea blu del confronto tra temperature minime (notturne) e si spiega fisicamente con il rilascio nelle ore notturne sotto forma di radiazione infrarossa del calore accumulato di giorno dal cemento e dalla pietra di edifici e strada (che si comportano qui da "forzante radiativo positivo") e derivante dalla radiazione solare che va quindi a riscaldare (sbilancio radiativo) lo strato d'aria a contatto nel quale si trova "immersa" anche la stazione meteo. L'"isola di calore" e l'inversione termica al suolo sono infatti due facce della stessa medaglia. Per valori del grafico negativi (che puntano verso l'area colorata in celeste) ovviamente si è invece in presenza del fenomeno opposto all'"isola di calore" quando il fattore della perifericità/verde urbano riduce al minimo i suoi effetti sulla temperatura. Questo si verifica con una egual distribuzione per le due linee soltanto in novembre; già dal mese di dicembre se ne contano casi quasi esclusivamente per la temperatura massima (sola singolare eccezione il giorno 1 marzo).

Per valori nulli (con una approssimazione di ± 0,5° le linee del grafico descrivono la situazione di omotermia verticale (e orizzontale limitatamente all'incirca alla distanza tra le due stazioni meteo di riferimento). Dunque salvo i casi di omotermia le suddette differenze di temperatura minima e massima si distribuiscono nel grafico a cavallo dello 0 con diverse intensità nel corso dei mesi considerati.

 

"Isola di calore" notturna a Mestre

Area interessata dal fenomeno "notturno" (stima integrata in base al tipo di urbanizzazione) con localizzazione stazioni

Ubicazione termometro a sonda (modello TFA) stazione perifer

Sonda con schermo autocostruito (orientamento EST)

Termometro (TFA) stazione periferica

Display con estremi del giorno 10/02/2023

Dati, grafici, commento e conclusioni

Dati

novembre 2022

Dati

dicembre 2022

Dati

gennaio 2023

Dati

febbraio 2023

Dati

marzo 2023

Dall'andamento dei tracciati del grafico si possono evincere così diverse informazioni valide per le diverse fasi del periodo in esame.

Se per il mese di novembre troviamo che il fenomeno "isola di calore" si è presentato circa 6 volte per quanto riguarda la T Max e 14 volte per la T min (connotando appunto il fenomeno come in prevalenza notturno) con i due tracciati sovrapponibili salvo eccezioni, a dicembre il numero dei casi osservati  è stato rispettivamente  di 2 e 10 con diversi casi di omotermia e un caso isolato curiosamente ben inoltrato in campo negativo (giorno 9). Gennaio fa registrare circa 3 casi per la T Max  e 11 per la temperatura minima; si inizia ad osservare però che i due tracciati (linee) risultano più distanziati (separati) e non già sovrapponibili. L'andamento degli scarti tra i valori minimi è mediamente superiore a quello degli scarti tra valori massimi. Per febbraio abbiamo approssimativamente 8 episodi di "isola di calore" per la T min e 2 per la T Max mentre prosegue la separazione tra i due tracciati. Infine nel mese di marzo si registrano 10 casi del fenomeno per la minima a fronte di 0 casi per la T Max con una separazione tra le linee netta e molto pronunciata: la linea dello scarto tra T Max si mantiene al di sotto del valore 0 per tutto il periodo a testimonianza del fatto che il maggiore irraggiamento solare a partire da questo mese dell'anno determina  condizioni  termiche diurne di segno opposto, quando cioè la temperatura in prossimità del suolo nelle zone di prima periferia risulta essere più elevata di quella che si registra a 15-20 metri di altezza dove il regime più costante della ventilazione mitiga il riscaldamento prodotto dalla maggiore disponibilità di radiazione solare.

In conclusione per la stazione meteo centrale di P.zza Ferretto dal raffronto emerge che si può parlare di "isola di calore" per l'intera durata del periodo in esame soltanto per i valori minimi ("notturni ") mentre per quelli massimi ("diurni") il "surplus" di temperatura nel corso dell'inverno si attenua progressivamente fino  ad osservarsi  già da febbraio una netta inversione di tendenza del fenomeno per cui è nella stazione periferica che si registrano i valori più elevati.

N. B. Si precisa che i pur lacunosi dati presi in considerazione e qui comparati non sono perfettamente confrontabili in quanto per i valori massimi stradali a differenza di quelli di tetto rileva qui il fattore esposizione solare (orientale/ mattutina) il quale fa sì che seguano  un diverso andamento temporale diurno (anche in funzione del grado di nuvolosità) che ne condiziona altresì l'intensità..

Grafici

novembre, dicembre 2022

Grafici

gennaio, febbraio, marzo 2023