La neve a Roma

Breve cronaca fotografica dell'evento di febbraio 2012

Premessa

In questa pagina si è cercato di recensire uno studio inedito condotto in ambito militare sulle condizioni meteorologiche favorevoli al verificarsi del fenomeno della neve a Roma. Lo studio, a cura di Maurizio Brunetti-Gaetano del servizio meteorologico dell'AM, è ormai datato in quanto si basa sull’esame di eventi nevosi occorsi a partire dal 1956 fino a quelli del 1986, ma nonostante ciò ancora validissimo.

A lato il frontespizio di una copia dell'originale dattiloscritto.

N. B. Di seguito l'espressione "in quota" è riferita all'altitudine di circa 5500 m.

Le foto in alto (di L. Arcoraci) ritraggono invece uno scorcio del quartiere Ostiense sotto la neve del 4 febbraio 2012.

Analisi in quota e al suolo

Una condizione caratteristica della distribuzione della pressione alla quota di 5500 m circa (media troposfera) in concomitanza di tutti gli episodi più rilevanti di neve a Roma è la presenza di un anticiclone di blocco posizionato sull’Oceano Atlantico e sull’Europa occidentale. Per contro sull’Europa continentale vi è una bassa pressione (saccatura) con valori molto bassi di geopotenziale e temperature di circa -40°C. Tale depressione si espande in direzione del Mediterraneo centro-occidentale.

Questa configurazione fa sì che aria molto fredda di origine polare raggiunga il Mediterraneo dal centro di bassa pressione continentale.

Si distinguono due casi: quello in cui il minimo di pressione, che in genere si trova sull’Europa carpatico-danubiana, si sposta fino a giungere sull’Italia centro-settentrionale come accaduto il 2 febbraio 1956, il 5/6 marzo 1971 e il caso più frequente in cui il minimo resta fermo e sull’Italia passano assi di saccatura o si formano minimi secondari come accaduto il 9 e il 18 febbraio 1956, il 9 febbraio 1965, il 6-8-9 gennaio 1985. Il 18/02/1956 e il 06/01/1985 la situazione meteo si caratterizza poi per la presenza di un flusso occidentale che convoglia aria dall’Africa settentrionale verso l’Italia meridionale.

Anche per quanto riguarda la situazione al livello del mare bisogna distinguere due casi. La situazione più frequente è quella in cui dalla Francia giunge sull’Italia un fronte freddo che induce la formazione di una depressione sottovento alle Alpi sul Mare Ligure o sul Golfo del Leone che può approfondirsi notevolmente formando un minimo secondario in quota che scorre in direzione sud-orientale lungo il Tirreno e il fronte associato si occlude. Meno di frequente accade che dall’Africa nord-occidentale giunge sull’Italia una perturbazione frontale associata ad una depressione il cui minimo si sposta da ovest ad est rimanendo sul nordafrica.

Valori di geopotenziale e di temperatura a diverse quote

Altre condizioni devono poi verificarsi affinchè sia possibile il fenomeno.

Durante tutte le nevicate o all’approssimarsi dell’evento deve esserci una tropopausa (lo strato di atmosfera che separa la troposfera, in cui avvengono i fenomeni meteorologici, dalla stratosfera, che è stabile) molto bassa, in media 8200 mgp, alla cui quota la temperatura sia relativamente alta, in media di -52°C, un geopotenziale in quota compreso tra 5200 e 5390 m e una temperatura compresa tra -21 e -39°C.

Quando il fronte arriva dalla Francia la temperatura in quota è sempre bassa, inferiore a -30°C mentre quando il fronte è africano la temperatura è compresa tra -21 e -27°C. All’inizio dell’evento nevoso a livello del mare la temperatura invece non è mai molto bassa e è in media sugli 0°C o superiore.

Per quanto riguarda la struttura verticale della depressione alle varie quote, dai 5500 m fino a circa 1000 m d’altezza, una condizione caratteristica è la presenza di un asse inclinato e di venti dal livello del mare fino alla quota di 1500-2000 m in rotazione oraria. Molto spesso quindi, di solito fino a 1500-1750 m di quota, si verifica uno scorrimento di aria calda che causa una nuvolosità compatta di tipo stratiforme.

Carte e tabelle di riferimento

Situazione in quota alle ore 0.00 UTC del 5-3-1971
Situazione in quota alle ore 15.00 UTC del 9-2-1956
Situazione in quota delle ore 12.00 UTC del 6-3-1971
Situazione in quota alle ore 0.00 UTC del 10-2-1986
Situazione in quota alle ore 0.00 UTC del 9-2-1965
Situazione in quota alle ore 12.00 UTC del 10-2-1986
Situazione in quota alle ore 0.00 UTC del 4-3-1971
Situazione al suolo alle ore 18.00 UTC del 8-2-1965
Situazione in quota alle ore 0.00 UTC del 6-1-1985
Situazione in superficie alle ore 06.00 UTC del 6-1-1985
Struttura depressione alle ore 12.00 UTC del 6-1-1985
Situazione al suolo alle ore 18.00 UTC del 10-2-1986
Percorso del minimo con fronte dal nordafrica
Percorso del minimo con fronte dalla Francia
Temperatura al suolo a inizio evento
Altezza della tropopausa e della 500 hPa e temperature